Di pari passo con i nuovi ingaggi destinati a rinforzare la squadra, in casa Belli 1967 si pensa anche a potenziare lo staff tecnico, elemento fondamentale per una crescita completa e organica. Così, dopo gli arrivi di Veinberga, Patanè, Grimaldi e Cirotti che indosseranno la casacca gialloblù nel prossimo campionato di serie A2, è arrivata anche la stretta di mano con Francesca De Fraia che sarà chiamata  svolgere un doppio compito tra prima squadra e team giovanili.
La ex giocatrice tra le altre di Orvieto, Santa Marinella e Viterbo, a due riprese sia in A1 che in A2, sarà infatti uno degli assistenti allenatori di Carlo Scaramuccia nel campionato senior ed avrà in prima persona la responsabilità del gruppo under 18 che parteciperà al campionato regionale con l’obbiettivo di accedere alle fasi interregionali e il sogno di conquistare le finali nazionali.
“Cercherò di portare la mia esperienza, la mia passione per il basket, la tenacia e la grinta che mi hanno sempre contraddistinto, oltre ovviamente ad un lavoro tecnico e a metodi nuovi che possono contribuire alla crescita delle ragazze. In questo senso cercherò di mettere a frutto l’esperienza maturata ad Orvieto come assistente allenatrice di un coach come Massimo Romano che fa parte anche dello staff delle nazionali giovanili”.
Di sicuro lavorare con le giovani giocatrici di adesso è una bella sfida: “Ci sono tantissime differenze tra le giovani che praticano sport adesso e quelle che lo praticavano qualche anno fa, sia sul piano fisico che soprattutto caratteriale. Per questo credo che un allenatore debba sapersi adattare e portare sempre qualcosa di nuovo nella sua professione. Dal mio punto di vista occorre insistere sull’aspetto tecnico ma principalmente lavorare su quello mentale”.
Tutte queste competenze le porterà con sé nella sua nuova avventura a Viterbo: “Stimo molto la famiglia Scaramuccia avendola conosciuta già come giocatrice, ed è una stima sotto il profilo umano ma anche tecnico. Ci siamo incontrati ed abbiamo parlato di quello che è il lavoro da fare, ho sempre apprezzato il fatto che cercassero di arrivare ad una crescita tecnica e professionale delle ragazze, che lavorassero investendo tempo e risorse sulle giovani per trasformarle in giocatrici migliori. Si tratta di un lavoro molto dispendioso ma anche gratificante, sono dell’idea che in ogni squadra servano elementi di esperienza e che anche loro debbano continuare sempre ad impegnarsi per migliorare, ma con le giovani le soddisfazioni che si possono ottenere sono davvero grandissime”.

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