Nell’individuare l’argomento “oggetto” delle pillole della settimana, talvolta ci piace soffermarci su alcuni aspetti che non risaltano immediatamente se non dopo una “passeggiata” attenta tra l’immenso patrimonio rappresentato dalla sezione statistiche del nostro sito.

Così, non prima di aver segnalato l’ennesimo “top of the week” alla voce valutazione di Hamby con 42 (21 punti e 15 rimbalzi nella vittoria di Ragusa su Broni),  il top stagionale di Melnika, la lettone del Fila condizionata fin dall’Opening Day da un infortunio (22 punti, 9 rimbalzi, 9 falli subiti e 36 di valutazione nel successo contro Battipaglia), e la prestazione da 29 punti in 32’ con 35 di valutazione di Williams nella vittoria del Geas con Empoli, e considerato il focus del C.T. Marco Crespi nella sua rubrica #sentoilcuoreamille su Irene Pieropan di Castelnuovo Scrivia (15 volte in doppia cifra su 16 partite in stagione, e 7 volte over 20 punti), ci siamo soffermati su un’analogia statistica che se fosse un film potremmo intitolare “Così vicini, così lontani”.

L’analogia è tra il record delle 11 partite consecutive a segno di Fabio Quagliarella e le 26 consecutive (17 di questa stagione più le ultime 9 della passata) di Federica Giudice di Umbertide; il “così lontani…” (non ce ne voglia il Fabio calciatore…) si riferisce all’anagrafe: mentre giovedì 31 gennaio Quagliarella compirà 36 anni, il 5 febbraio Federica spegnerà 19 candeline!

Proprio da qui inizia la nostra chiacchierata con la guardia di 1,82 seconda nella classifica marcatori della A2.
“Premetto che mio padre è un sampdoriano sfegatato, e ogni tre per due è a Genova al Marassi per guardare la Samp, quindi sentire accostare sua figlia ad un giocatore del calibro di Quagliarella gli farà scendere le lacrime dagli occhi. Detto questo, penso che davvero un giocatore come Fabio si stia rivelando sempre più un vero e proprio protagonista di questa stagione, anche se non è più un ragazzino trasmette l’insegnamento di essere un grande professionista in tutto quello che fa. Io non ho come obiettivo battere i record, almeno non alla mia età, anche se l’aver scoperto da voi che da 26 partite, considerando quelle dell’anno scorso, vado in doppia cifra, è una grande soddisfazione. Io punto a fare e a dare il mio meglio per la squadra. So che se faccio bene aiuto la squadra a vincere, posso anche fare 30 punti a partita ma se poi si perde a cosa è servito? Non basta fermarsi a vedere i punti realizzati, bisogna focalizzare l’attenzione anche su un rimbalzo  catturato in più rispetto all’avversario, o magari una palla recuperata in un momento decisivo. Questo per dire che un giocatore che magari fa bene nel singolo deve qualcosa ad un compagno di squadra che gli ha permesso di fare bene, senza la squadra non si è niente. E penso anche che anche Quagliarella, con qualche assist in meno dai compagni, non sarebbe riuscito a raggiungere questo suo record”.

Niente male per una (non ancora) 19enne come pensiero d’esordio. Ma chi è Federica Giudice?
“Sono nata e cresciuta a Taranto, città nella quale ho coltivato la mia passione per il basket sin da piccola: sono entrata a contatto con questo sport all’età di cinque anni e non l’ho più abbandonato.
Umbertide per me ha significato e significa tanto, in quanto mi ha dato l’opportunità di trasformare quella mia passione in un qualcosa di più grande, permettendomi di vivere il basket a 360 gradi e facendo sì che tutte le mie giornate fossero incentrate su questo sport.  
Capitava a volte che dovessi fare allenamenti individuali prima di entrare a scuola la mattina presto e anche subito dopo l’uscita da scuola stessa. Certo ci vuole tanta costanza e tanti sacrifici, ma non rimpiango niente, anzi, sono pochi gli allenatori che sono disposti a seguirti in tutto questo, e sicuramente Serventi è un maestro nel far ciò, e a lui devo tanto. Se dopo 4 anni sono qui ad Umbertide un motivo c’è: anche in A2 ho trovato un allenatore, Contu, che mi ha dato fiducia e non ha avuto paura di schierare in campo una ragazzina di 17 anni alle prime armi, e mi trovo molto bene con lui”.


Quando si ha bene in testa l’obiettivo di migliorare cosa resta del tempo libero di una ragazza della tua età…?
“Obiettivamente oltre al basket c’è poco, proprio perché penso che se vuoi riuscire bene in un qualcosa ti devi “donare” al 100% per quello che fai. Da quest’anno sono una studentessa di infermieristica, studio all’ università di Perugia e nel tempo libero mi piace tanto uscire, stare con gli amici, fare passeggiate o, perché no, nelle giornate meno adatte la scelta migliore è guardare serie tv su Netflix, penso siano gli hobby della maggior parte degli adolescenti della mia età.
Per quanto riguarda la musica ascolto tutti i generi anche se il cantante numero 1 per me rimane Cesare Cremonini.
Ho il cruccio di non riuscire a leggere tanto, proprio perché il tempo libero è poco e preferisco spenderlo con gli amici o col mio fidanzato, ma non nascondo che mi piacciono tanto i libri, soprattutto i romanzi gialli. Stare in compagnia per me è molto importante, perchè se c’è davvero una cosa che odio è stare da sola: chiacchierare, ridere e soprattutto far ridere chi mi sta intorno, sono cose che mi fanno stare bene”.


Sogni nel cassetto?
“Sicuramente concludere gli studi in proiezione di un lavoro che mi piacerebbe fare in futuro, ma anche continuare a fare ciò che mi piace di più, giocare a basket cercando sempre di fare del mio meglio”.

Non c’è dubbio che, proprio come canta il suo idolo Cremonini.., la “nostra” Federica Giudice “conosce un posto che le piace, si chiama mondo…”!

(Foto di La Bottega del Tartufo Umbertide)

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