L’8 gennaio sono nati David Bowie e Elvis Presley
Il 18 gennaio sono nati Kevin Costner e Cary Grant
Il 29 aprile sono nati Michelle Pfeiffer e Uma Thurman
Il 17 agosto sono nati Robert De Niro e Sean Penn

Il 16 marzo, ovvero oggi, hanno visto la luce Catarina Pollini e Cecilia Zandalasini, una a distanza di 30 anni dall’altra.

Benedetto 16 marzo, Festa Nazionale della pallacanestro femminile italiana.

Che siate o no dediti all’astrologia, dovrete riconoscere che un filo che lega i nati nello stesso giorno dell’anno può starci sul serio.

Detto e certificato che Pollini ha già scritto le pagine più belle della storia della pallacanestro femminile italiana e che Zandalasini è agli albori di una carriera che si annuncia luminosissima, abbiamo provato a scoprire le analogie delle due Azzurre, al di là del compleanno e della comune desinenza del cognome.

Fattore Z: Cecilia è per molti Zanda, naturale scorciatoia di un cognome complicato da scrivere anche sul retro di una canotta e quindi causa di molteplici refusi. I più comuni? Zalandasini e Zandalisini, anche tra i Media europei che ormai la apprezzano da quasi un decennio. La Z di “Zarina” è entrata nella vita di Pollini grazie a Franco Arturi. “Durante la finale di Coppa dei Campioni a Milano contro Düsseldorf, la vidi arpionare un rimbalzo difensivo, avviarsi in palleggio e andare a segnare in coast to coast. Un’ala di 1.96. La madre tedesca le aveva dato quel nome, Catarina, che in tedesco si scrive con la a. Per me fu facile prima soprannominarla Catarina la Grande, ricordando l’imperatrice russa del Settecento, e poi con un altro piccolo passo Zarina, perché quello era l’appellativo esatto del personaggio storico”.

La WNBA: Catarina si è messa al dito un Anello WNBA nel 1997, con la maglia delle Houston Comets. Prima italiana a farlo. Cecilia l’ha imitata venti anni dopo giocando con le Minnesota Lynx.

Il Sapore della Vittoria: si corre seriamente il rischio di perdersi qualche trofeo per strada. Partiamo da Pollini, nel cui palmares brillano 12 scudetti tra Vicenza, Cesena e Como, 2 Coppe Italia, 7 Coppe dei Campioni e 1 Ronchetti. Zanda saprà imitarla? Difficile, ma intanto si è incamminata sulla buona strada visto che a 25 anni ha già in bacheca 3 scudetti, 4 Coppe Italia, 4 edizioni della Supercoppa e 1 titolo turco col Fenerbahce. Vincere aiuta a vincere, certamente, e la qualità delle rispettive squadre ha aiutato non poco. Ma in tutti questi successi, nazionali e internazionali, c’è l’impronta evidente di Catarina e Cecilia.

Talento e altruismo: L’enciclopedia Treccani riporta testualmente… “Giocatrice elegante nei movimenti, leggera ma potente, ha giocato come ala in squadre italiane, europee e statunitensi. Ha debuttato in serie A a 15 anni”. Si parla di Pollini, certo, ma non si va tanto distanti da Zandalasini, che il massimo campionato l’ha conosciuto a 18 anni ma la Maglia della Nazionale l’ha indossata per la prima volta quando era sedicenne. Impossibile avvicinare la pallacanestro attuale con quella che si giocava venti anni fa ma quel che lega Cecilia e Catarina è il talento spontaneo e inarrivabile, la capacità di mettersi al servizio della squadra sempre e la possibilità di riciclarsi senza problemi in ruoli diversi, se e quando la partita lo richiede.

Azzurre Dentro: In Nazionale Catarina detiene tutti i record più importanti con 252 partite giocate e 3.915 punti a segno. Arduo al momento ipotizzare chi possa scalzarla. E’ stata lei nel 1995 a spingere l’Italia sul secondo gradino del podio all’Europeo di Brno, sempre lei a guidare le Azzurre alle Olimpiadi del 1992 e del 1996 e ai 2 Mondiali (Malesia 1990, Australia 1994), oltre ad altri sei Europei (1983-1985-1987-1989-1991-1993). Cecilia ha messo a ferro e fuoco l’Europa a livello giovanile (2 Argenti, 1 Bronzo) chiudendo due volte l’Europeo da Mvp. Con la Senior vanta 56 presenze e 592 punti, già protagonista di 2 EuroBasket Women (nel 2017, a 21 anni, nel miglior quintetto della manifestazione) e in procinto di giocare il terzo. Quanto al Mondiale, è andata a un antisportivo dal giocarne uno. Delle Olimpiadi meglio non parlare per ora, ma quello è il grande sogno che Zandalasini coltiva da quando ha iniziato a giocare.

Cecilia e Catarina, buon compleanno da tutti noi.
E un augurio speciale da chi ama la pallacanestro femminile, a ogni latitudine.

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