Se il sorteggio che si è tenuto ieri a Valencia avrà sorriso alle Azzurre, lo sapremo solo a fine giugno, ovvero a conti fatti.

Sono numerosi, e spesso dolorosi, i casi nei quali abbiamo battezzato un girone come abbordabile e ci siamo ritrovati sulla strada di casa anzitempo. Un Europeo è un animale strano, che può cambiare direzione e orientamento in mezza giornata, per una scavigliata, un tripla che rigenera una giocatrice, un accoppiamento ingeneroso, una classifica avulsa risolta da un centesimo di punto.

Basta pensare a quanto accaduto due anni fa a Nis: all'esordio battemmo la testa di serie Turchia ma il giorno dopo arrivò il ko con l'Ungheria a spingerci nelle fauci della Russia per lo spareggio di Belgrado. Mai abbassare la guardia, nel corso di un Europeo, perché la possibilità di inciampare è sempre dietro l'angolo, così come la possibilità di tornare in corsa recuperando situazioni disperate.

A Valencia, dunque, affronteremo Serbia, Montenegro e Grecia: a giudicare dalle fasce di merito dovrebbe trattarsi di un percorso a difficoltà decrescente ma come sempre sarà il campo a darci risposte, non il Ranking FIBA.

La Serbia non può non farci tornare alla mente il Quarto di Finale giocato all'Eurobasket Women 2013: a Orchies, pochi chilometri da Lille, l'Italia giocò la partita perfetta per 38 minuti e mezzo, tenendo sempre la testa e toccando il +5 con 90 secondi sul cronometro. Un paio di palle perse e le triple di Milica Dabovic ci condannarono, la Serbia volò in semifinale con un break di 11-0 e non si fermò più. Due anni dopo avrebbe vinto l'Europeo a Budapest, nel 2016 sarebbe arrivato il Bronzo alle Olimpiadi. Sliding Door mica da ridere. A Orchies già brillava la stella di Jelena Milovanovic, che ora di cognome fa Brooks, e non c'era Sonja Petrovic, che ora di cognome fa Vasic. A Valencia ci saranno tutte e due.

Gli ultimi precedenti col Montenegro risalgono ai Qualifiers dell'EuroBasket Women 2017: vittoria a Schio con una magia di Kathrin Ress a fil di sirena e ko a Podgorica, ma con le Azzurre già prime e il Montenegro obbligato a vincere. L'ultimo confronto giocato dentro a un Europeo ci riporta il sorriso e soprattutto ci riporta al 2013, appena qualche giorno prima della Grande Illusione con la Serbia. Italia e Montenegro si affrontavano a Lille per lo spareggio che valeva un posto nei Quarti, dopo un avvio molto preoccupante (-11 al 20') Sottana e Masciadri furono le grandi protagoniste di un secondo tempo strepitoso: parziale di 32-15 e Azzurre ancora in corsa.

Infine, ci eviteremmo volentieri il passaggio con la Grecia perché certe ferite sono ancora aperte ma forse è arrivato il momento di invertire la rotta nei confronti delle elleniche, un po' come le Azzurre hanno fatto con la Turchia nel 2019, finalmente battuta dopo i 4 schiaffi del 2013, 2015 e 2017. Del sirtaki ballato nel 2009 a Riga da Maltsi e compagne, dopo averci battuto nello spareggio che valeva l'accesso al Mondiale, abbiamo già detto in più occasioni.

L'ultima sfida di un Europeo risale al 2015: Maltsi non c'era ma ci pensarono le "reduci" della vecchia guardia (Kaltsidou, Sotiriou, Dimitrakou) a scuotere le compagne dopo il 18-2 col quale l'Italia aveva iniziato la partita. All'intervallo lungo la Grecia era già tornata avanti, le Azzurre segnarono 18 punti nei primi 10 minuti e 28 nei restanti 30, troppo pochi per evitare il secondo ko di quell'Europeo che per la squadra di Ricchini durò appena 5 giorni.

A Valencia ci auguriamo le cose andranno diversamente. L'eventuale incrocio col girone A ci vedrà in campo con una tra Spagna, Svezia, Bielorussia e Slovacchia. Tutte squadre affrontate all'EuroBasket Women negli ultimi otto anni e quindi altre mille storie da ricostruire e raccontare.

Ma ce lo siamo detti prima, all'Europeo (molto) meglio fare un passo per volta.

LBF PARTNERS